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COME POSSIAMO PROTEGGERE L'ARMONIA DEL VIVERE INSIEME IN IRAQ E NELLA REGIONE

Questo testo è stato mandato al presidente del parlamento europeo Martin Schultz a l’occasione de la sessione tenuta a Salisburgo il 20L1 poi mandata alla conferenza : diriti delle minoranze religiose nel mondo musulmano tenuto a Marachesh ‘ Marroco il 25-27 /1
Il patriarca non ha potuto partecipare per problema del visto.Il discorso [ stato letto dal Padre Fadi Dawou.

20 Gennaio 2016

E straziante partecipare alla conferenza tenendo con una mano la penna mentre l’altra copre la ferita.Il mio intervento è rivolto a ciascuno di voi, soprattutto a quelli che hanno la buona volontà di aiutarci (in particolare le cosiddette “minoranze”) seriamente ad uscire da questo tunnel buio. Vorremmo mostrare la realtà, cercare soluzioni e lavorare a stretto contatto con voi per un futuro migliore in Iraq e nella regione.

Contesti interni
Sembra che una mano malefica abbia messo in atto tutto ciò che è stato pianificato per cambiare la situazione nel paese repentinamente al fine di produrre la seguente situazione:

1. L’emergere di nuovi conflitti in Iraq e nella regione ha avuto come risultato una guerra organizzata pianificata in modo ingannevole ed intelligente rispetto alla guerra tradizionale.

2. Il crescere inaspettato e senza precedenti di differenze tra gruppi etnici, dottrinali e religiosi e talvolta anche all’interno dello stesso gruppo. Come un fuoco incontrollato queste fanatiche credenze giustificano la violenza ed hanno causato un improvviso peggioramento dei conflitti e delle tensioni nei confronti di chiunque non sia d’accordo con essa.

3. La mancanza di fiducia tra i diversi partiti politici (in carica) e l’assenza di un’effettiva riconciliazione nazionale ha creato tra essi un vuoto. Oltre a ciò la competizione tra questi partiti per il controllo sul potere, la ricchezza e la terra in Iraq rende impossibile il raggiungimento dell’accordo a livello nazionale e delle soluzioni desiderate.

Le ragioni della attuale triste situazione
Non è un segreto il parlare dell’intervento di “giocatori” esterni che hanno agito in base alle proprie ambizioni nella regione. Essi hanno usato la democrazia e la libertà come copertura per privarci delle nostre risorse naturali, della pace e della libertà, ed hanno creato il caos ed il terrorismo in Iraq e in Medio Oriente. Tutto ciò ha creato un ambiente appropriato per:

1. La mancanza di un sistema di insegnamento e di apprendimento che si aggiunge al declino nel campo dell’istruzione in generale, di molro peggiorata.
2. L’aumento della disoccupazione.
3. Il deterioramento della situazione economica e della sicurezza
4. L’enorme calo nella fornitura di servizi pubblici.
Così la realtà in Iraq in questo momento è fatta di migliaia di morti, milioni di sfollati sia verso l’estero che verso l’interno del paese,(IDP) strutture e case distrutte e, la cosa più dolorosa e sconvolgente, l’ossessione di coloro che vivono ancora in Iraq per la durata di questo conflitto.

La riconciliazione religiosa
Dobbiamo confessare che a dispetto di tutti gli effetti positivi della religione sulla vita quotidiana dell’uomo (come tranquillità, serenità, ecc) essa può avere un effetto negativo a causa dei seguenti fattori:
1. Immaturità della fede e della vita spirituale.
2. L’assenza di un’analisi consapevole e corretta
3. La mancanza di una lettura del testo corretta e scientifica.
Come tutti sappiamo l’essenza prima della religione comprende il perdono, il rispetto, la cooperazione, ecc. Tuttavia, se ci allontaniamo da tutto ciò e ci muoviamo verso l’estremismo esprimendo a gran voce l’intolleranza ci opponiamo all’idea stessa del vivere insieme.
L’Imposizione delle regole religiose sulla società senza considerare la presenza di persone appartenenti ad altre credenze non è coerente con la nuova realtà. Tali pratiche portano a fronteggiare una crisi della cultura che manca di una ampia visione della realtà, costringendoci a insorgere contro l’ingiustizia che colpisce la nostra gente mentre dovremmo risolvere questo problema così come è stato risolto dalle costituzioni negli altri paesi del mondo.
Dato che stiamo ancora parlando di religione vale la pena ricordare che ci troviamo anche di fronte ad alcune pratiche lontane dall’essenza della religione come, ad esempio, giudicare le persone di altre religioni come infedeli-eretici (a volte anche all’interno di uno stesso gruppo religioso) senza conoscere la loro vera fede, senza prestare attenzione alla loro volontà di vivere pacificamente Desiderando il Creatore: francamente direi che tutto ciò è il risultato della mancanza di:

• Pubblicizzazione delle letture scientifiche ed esplicative da parte dei capi religiosi responsabili con nuovi programmi aggiornati di istruzione religiosa.
• Una guida non convenzionale per il bene comune.
• L’applicazione delle norme di diritto pubblico.
• Rifiuto del programma politico che proviene dall’estero.

Angoscia e futuro dei cristiani ed altri gruppi etnici
Dal 2003 l’Iraq sta andando alla deriva sulla base di un ordine del giorno sistematico e ben pianificato il cui obiettivo è la sparizione dei cristiani e delle altre minoranze religiose che li spinge ad abbandonare la propria terra e ne distrugge la storia comune, i valori e la morale.
Ciò che segue sono fatti ed indicatori che ci aiutano a disegnare un’immagine che mostra come l’Iraq stia vivendo ora al di fuori della realtà dei paesi moderni, lontano dai limiti minimi dei diritti umani in termini di rispetto della unicità di ogni gruppo e di ogni religione, di protezione della santità del suo popolo e della garanzia del suo diritto a praticare liberamente la propria fede:

1. Lo Stato Islamico dell’Iraq e della Siria (ISIS):
Tutti sanno ormai come l’ISIS abbia attaccato i cristiani e gli yazidi sulla base dell’”essere musulmano per essere al sicuro”. I popoli autoctoni sono stati cacciati dalle loro case di Mosul e della Piana di Ninive. Tale comportamento discriminatorio contro le minoranze va sotto la categoria di “genocidio”. Oltre a ciò altri sostenitori e gruppi che aggrediscono le minoranze con parole ed azioni sono un male quanto l’ISIS.
Elencherò ora alcuni esempi, senza attribuirli all’Islam in generale, di chiare violazioni:

• La Carta Nazionale Iracheno all’articolo 26, paragrafo 2, afferma che “i bambini devono seguire la religione del genitore convertito all’islam”. Cioè, se il genitore maschio si converte all’Islam o se la madre cristiana sposa un musulmano.
• Il recente divieto annunciato da qualche clerico musulmano e da qualche mullah prima di Natale 2015, che vieta ai loro sostenitori di augurare “Buon Natale” ai cristiani considerando questo saluto peggiore di un peccato mortal.
• La distruzione degli alberi di Natale in più di un centro commerciale a cui si è aggiunta la demolizione del cimitero cristiano a Kirkuk.

Un giudice donna di Baghdad ha respinto un cristiano dal tribunale in qualità di testimone citato dalla sua vicina, una vedova musulmana. Il giudice ha affermato che i cristiani non sono ammessi come testimoni nei tribunali iracheni.
• Alcuni costruttori musulmani si sono rifiutati di costruire case, monasteri ecc per i cristiani perchè identificati come infedeli.
• Le milizie a Baghdad hanno preso possesso delle case dei cristiani, dei loro terreni e delle loro altre proprietà.
• Sono stati affissi dei manifesti, anche negli uffici pubblici, con cui si chiede alle ragazze cristiane di indossare una sciarpa, come faceva Maria. Questa azione è considerata come una vergognosa intromissione nelle scelte individuali. Noi non viviamo in epoche ormai passate quando le tradizioni venivano imposte alle persone senza alcuna differenziazione.

2. Tutti i fatti citati e le violazioni quotidiane stanno causando maggiori paure e preoccupazioni tra le minoranze in Iraq spinte così ad una “partenza di massa” dalla loro terra in cerca di un rifugio sicuro e dell’asilo all’estero, un fatto che si configura come una grande perdita di capacità e competenze.
Siete d’accordo con queste violazioni e con i loro risultati? Questo tipo di ideologia ci incoraggia a vivere insieme? È doloroso ricordare la ferita dei cristiani costretti a migrare verso i paesi vicini in fuga da tale crudele terrorismo. Dato che questo approccio non serve nè alla religione né al paese, e dato che siamo stati testimoni negli ultimi 14 secoli della coesistenza e del reciproco rispetto, dobbiamo fare uno sforzo maggiore nel cambiare questa ideologia di esclusione, ed aiutare le minoranze a vivere nel loro paese con dignità, soprattutto perché sono i popoli originari di questa terra.

Di cosa abbiamo bisogno oggi?
1. Abbiamo bisogno di una formazione di larghe vedute in armonia con la moderna e sviluppata società internazionale, con la diversità culturale e religiosa che apprezza gli altri e rispetta le differenze.
2. Abbiamo bisogno di un governo che sia buono e forte
3. Abbiamo bisogno di religiosi musulmani istruiti che si oppongono a tale fanatismo e sedizioso modo di pensare con le parole e le azioni In questo modo potremo davvero sentire che questa è la nostra terra e il nostro paese, e che siamo cittadini trattati allo stesso mo

do degli altri e con gli stessi diritti e doveri. I cristiani sono buoni cittadini ed hanno contribuito molto allo sviluppo del loro paese.
Tutto ciò è necessario al posto di questo silenzio sospetto nei confronti delle accuse che ci vengono rivolte di essere infedeli, dell’umiliazione della nostra gente, del saccheggio delle loro proprietà e della loro decapitazione.

Soluzione: Una scelta difficile
1. Concordare una nuova e chiara visione politica per la guida dell’Iraq, preparare un piano concreto da realizzare sul terreno con una nuova prospettiva di rapporto e di mantenimento di un paese civile e unito che abbracci la diversità in materia di istruzione, di religione e di dottrina come fonte di arricchimento per un Iraq unico. Probabilmente, federalismo è attualmente la soluzione più accettabile per mantenere il paese unito.
2. Adottare il linguaggio della legge che dovrebbe essere caratterizzata da:
• Imparzialità e neutralità nei rapporti con i cittadini, e verifica dei loro diritti e doveri nella Costituzione.
• Il trattare con i problemi dei cittadini in tutta onestà e apertura mentale alla luce della costituzione irachena nonché delle leggi e delle convenzioni internazionali.
• Il prendere decisioni giuste che possano servire l’interesse pubblico per spianare la strada al raggiungimento della reale cittadinanza.
3. Rendere più forte il popolo iracheno attraverso una ideologia neutrale che tenda a mostrare i risultati negativi del terrorismo ed a fornire ad esso una migliore educazione perchè sia orgogliosi della sua nazionalità piuttosto che della sua etnia, tribù, dottrina, ecc.
4. Opporsi all’estremismo smantellando il terrorismo ed eliminandolo dalle radici. Ciò può essere realizzato facendo leva sulla cultura della tolleranza, dell’accettazione, dell’amore e del rispetto verso gli altri, piuttosto che sul trattarli come nemici, ed anche con il non essere compiacenti verso coloro che incoraggiano e istigano alla violenza e al fanatismo adattando i programmi di istruzione perchè non includano idee estremiste..
5. Concordare una formula sociale, umanitaria, legale e religiosa (modus vivendi) per vivere insieme pacificamente, una buona formula che garantisca il rispetto della diversità, sia coerente con la realtà e garantisca l’equilibrio nella società preservando l’unità nazionale e sostenendo la molteplicità e la diversità.

Appello finale
Un detto locale afferma che “Elhaq halak”, che significa “sbrigati e salvati”.
E’ quindi giunto il momento di assumersi la responsabilità prima che questo conflitto si estenda nel tempo per molti anni, è il momento giusto per unire le forze e tenersi per mano: cristiani, musulmani, ecc. per smettere di uccidere, distruggere e costringere alla fuga. E’ il momento di fare la pace, garantire la sicurezza e lavorare insieme per costruire il nostro amato paese. L’Iraq è degli sciiti, dei sunniti, dei curdi, dei cristiani, dei turcmeni, degli yazidi, dei mandei, dei kakai, ecc. E’ una casa che rispetta i nostri diritti, la nostra dignità, che custodisce e protegge le nostre vite.
Così facendo noi saremmo i creatori di una svolta storica in questa terra, e saremmo degno di raggiungere la sicurezza e la pace per il nostro popolo.

عن Yousif

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